Questa sera Maddy ha trovato una finestra aperta. Ed è scappata da casa. E neanche è riuscita a risalire da quella finestra. Non poteva tornare indietro.
Io ero in riunione. Appena rientrato mi sono accorto subito che qualcosa non andava. Lei non mi era venuta tra i piedi a farmi le feste. Stanco, ma l’ho cercata per tutta casa. E nulla.
Poi ho notato quella insolente finestra lasciata aperta dalla mia fretta. E allora il panico.
Mentre sto per uscire a cercarla mi viene un’idea. Alzo la tenda della finestra dell’ufficio parrocchiale e la trovo accoccolata sul davanzale.
Aveva lo sguardo che mendicava risposte: perché hai permesso che andassi via? Ma ti eri dimenticato di me? E dove eri mentre ti cercavo? E quanto tempo ci hai messo a trovarmi?
L’ho presa. Senza la minima intenzione di rimprovero. Le ho pulito le zampette e le ho riempito la ciotola di crocchette.
Credo che così accade con Dio. Quando ce ne andiamo per conto nostro. E poi lo smarrimento, la tenebra, la paura, la solitudine. La consapevolezza e il terrore di non poter più tornare indietro. E le domande: perché hai permesso che andassi via? Ma ti eri dimenticato di me? E dove eri mentre ti cercavo? E quanto tempo ci hai messo a trovarmi? E Lui mi abbraccia e mi riporta a Casa. Sorridendo.
Così ho imparato che, a causa delle mie fughe, non sempre è possibile tornare indietro. Ma sempre mi riconduce a Casa. Con un abbraccio insperato ma tanto desiderato.