Capodanno sulle rive del Mar Morto. Il primo giorno dell’anno Dio ci benedice con il suo volto sorridente. Io mi sono immerso nel Mare Morto, famoso per la sua salinità e per le proprietà dei suoi fanghi.
Il primo giorno del 2012, mi sono immerso nelle acque scure perché ogni scoria di male cadesse via. Tutto ciò che mi pesa. Tutto ciò che mi spaventa. Tutto ciò che mi inquieta. Lo lascio scivolare via dal mio corpo e dalla mia anima. E mi lascio riscaldare da quel ventoso sorriso benedicente. Che mi aveva raggiunto fin dal mattino.
E poi a Gerico, dove Gesù incontra Zaccheo. E mettendo in pericolo reputazione, consensi e successi, sceglie di andare a mangiare a casa sua. Come dire: la mia vita non conta niente, ci rinuncio, in favore della tua. Sei importante più di tutti gli altri. Sei importante più della mia stessa vita.
Un Dio che rinuncia a se stesso per me, mi stupisce. Dio che offre se stesso invece di chiedere a me sacrifici, mi attrae. Dio che vuole stare con me, mi spinge a somigliare a lui nell’amore, come meglio posso.
Ed ecco un bel programma per il 2012: somigliare a Gesù nell’amore, come meglio posso.