Oggi ho varcato la soglia di questa bella Chiesa, come un pellegrino che cammina verso un Regno che non è di questo mondo.
E che ora fa tappa qui, finché Il Signore vuole.
Come un servo e non come il padrone, per annunciare il Vangelo di Gesù a tutti. Per incontrare tutti.
Quelli che sono dentro e quelli di fuori. Affinché da dentro si abbia il coraggio di uscire e qualcuno da fuori possa trovare il gusto di entrare. E chiunque possa sentirsi come a casa.
Eccomi, nell’obbedienza e con gratitudine insieme.
Obbedienza e gratitudine allo Spirito Santo che soffia dove vuole;
al Vescovo che è nostro pastore;
alla comunità della Madonna della Speranza e di San Martino, che imparerò a conoscere e che già amo.
Gratitudine anche a don Anselmo e a don Pietro che con sapienza hanno guidato questa comunità prima di me.
Gratitudine a tutti coloro che in questi anni mi hanno accompagnato: la mia famiglia, tanti amici, la mia parrocchia di origine della Santissima Annunziata, le Clarisse del monastero “Santa Speranza”, la famiglia dell’Azione Cattolica, che qui è rappresentata dal presidente nazionale Matteo Truffelli e dalla responsabile nazionale dell’acr Teresa Borrelli.
Il 22 agosto 2002, quando fu posata la prima pietra di questa chiesa, io c’ero e dissi a don Anselmo: costruisci una bella chiesa che poi ci vengo a fare il parroco.
Se i miei desideri si realizzano così, stasera ho un’altra richiesta da fare a Dio: essere un parroco buono. Secondo il suo Cuore di Padre.