Gli ultimi giorni di pellegrinaggio li abbiamo trascorsi in Galilea. A Nazareth, a Cafarnao, sul lago di Tiberiade. I luoghi della quotidianità e della pazienza di Dio. Gesù ha vissuto lì assumendo sudi sé la nostra natura umana. Le cose piccole, le relazioni semplici, le scelte quotidiane, le contraddizioni della storia, la fatica del lavoro , la bellezza del creato, i sogni grandi, gli ideali alti, le delusioni, il rifiuto. Tutto come noi, eccetto il peccato.
Ultima tappa Cesarea, da dove Paolo partì per raggiungere Roma. Il Mare Mediterraneo ha salutato l’origine della diffusione del cristianesimo in tutto il mondo. Ha salutato noi, che tornavamo a casa, per un’altra strada come i Magi, cioè con occhi, cuore, vita nuovi. Pieni di gioia e lodando Dio come i pastori. Custodendo tutto nel cuore, come Maria, la bellezza dell’esperienza vissuta.
Il pellegrinaggio continua… nel proprio Nazareth, cioè nella vita ordinaria, resa straordinaria, cioè salvata, dall’amore di Gesù.