Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo» (Marco 1,1-8).
Con queste parole solenni inizia il vangelo secondo Marco, che accompagnerà la maggior parte delle domeniche di questo anno liturgico, fino a novembre 2024.
Si tratta di una “bella notizia”, il vangelo. Secondo il pensiero antico, una bella notizia, che cambia la storia. E questa “bella notizia”, che cambia il mondo, riguarda Gesù di Nazareth, che è il Cristo, cioè l’inviato di Dio, anzi è il Figlio di Dio, cioè Dio stesso.
La Chiesa ci lancia una sfida: camminare di domenica in domenica nell’ascolto di questa “bella notizia”, per conoscere questo Gesù, che è un uomo ma forse è anche Dio.
E allora ci sono subito alcune domande, soprattutto per coloro che amano definirsi “cristiani”:
- Chi è Dio? Che esperienza ho di Dio, se mi dico “credente”?
- Considera questa Parola una “bella notizia” oppure un dovere o un comando o un peso?
- Come questa “bella notizia” sta cambiando la mia vita?
Non sono domande da niente.
L’evangelista Marco, che non ha conosciuto Gesù di persona, ma è stato discepolo di Pietro e di Paolo, ci dice che il suo scritto è come una «voce di uno che grida nel deserto».
Questa “bella notizia” è per coloro che hanno l’impressione di vivere in un deserto, dove tutto è incerto e pericoloso e difficile da capire. Un deserto, dove bisogna faticare per sopravvivere. Un deserto, in cui spesso ci si trova a combattere da soli.
Questa “bella notizia” è per coloro che sono perduti e cercano una via di salvezza.
C’è una voce, che grida nel deserto: bellezza, verità, liberazione!
E ancora altre domande per te:
- Dove ti trovi in questo momento della tua esistenza? A che punto sei?
- Sei pienamente soddisfatto della tua vita del tuo corpo, della tua famiglia, del tuo lavoro? Sei felice?
Questa “bella notizia” è una cosa strana, non convenzionale, apparentemente folle. Come quel «Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati… Vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico».
Questa “bella notizia” ti dice che la bellezza, di cui hai bisogno, non segue i canoni estetici e inquietanti di questo mondo. Non è una bellezza convenzionale.
La verità, che vai cercando, non corrisponde alle liste dei desideri che ti propone la rete, attraverso le molteplici proposte commerciali: i film che vorresti vedere, i viaggi che vorresti fare, gli oggetti che vorresti comprare, il tipo o la tipa che vorresti incontrare…
La liberazione, che desideri, non è il weekend che vai inseguendo o le ferie già programmate, che dovrebbero riscattarti da una vita di sacrifici e frustrazioni.
La felicità non è qualcosa da comprare, ma non hai i soldi. E allora qualcuno, mascherato da uno che ti vuole bene, ti dà lo stesso quella cosa, anche se non hai tutti i soldi. La pagherai a rate, un pezzetto alla volta. Un pezzetto del tuo stipendio, della tua dignità, della tua libertà, della tua vita. Alla volta.
Nel deserto c’è una voce che grida la “bella notizia”.
La bellezza è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e non il desiderio di un corpo che non hai.
La verità è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e non le relazioni ipocrite che sei costretto a vivere.
La liberazione è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e non la fuga dalla realtà.
La felicità è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e non si paga, non si scambia, non si conquista, non si merita. È un dono!
E allora si pone l’ultima questione.
Questa “bella notizia” vuoi accoglierla?
Questa strada desideri percorrerla?
Questo deserto, lo attraversiamo insieme?